venerdì 18 marzo 2011

Il 20% degli impianti nucleari nel mondo in zona sismica


E’ vero, come dice e fa notare spesso il governo italiano, che sono veramente tante le centrali nucleari in giro per il mondo. Ma questo non vuol dire affatto, purtroppo, che siano sempre state fatte scelte all’insegna della sicurezza e della logica. Un esempio eclatante: un associazione di costruttori ed esperti del nucleare, la World Nuclear Association, ammette che il 20% dei 440 reattori nucleari operativi nel pianeta sorge in una zona sismica.
Ma non è affatto finita qui. L’aspetto più paradossale della vicenda è che tra i progetti attualmente in fase di avvio ben 62 sorgono vicino a faglie conosciute così come molti degli ulteriori 400 per cui sono state chieste le autorizzazioni. Come si capisce, si è agito con una superficialità pericolosa e quasi incomprensibile. Secondo questa associazione sono a rischio alto o molto alto, ad esempio, probabilmente soggetti all’effetto di un terremoto forte nei prossimi 50 anni, tutti i reattori giapponesi.
Rischio marcato anche per sei reattori a Taiwan, quattro negli Usa (tre in California, dove attendono da anni 'the big one', e uno nello stato di Washington). Rischio da alto a moderato, invece, per un reattore in Pakistan e uno in India, oltre che per quelli in programma in Iran. Per quanto riguarda l'Europa invece nessuna delle centrali sorge in zone considerate a rischio, tranne alcuni reattori sperimentali nel Sud est della Francia.

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