martedì 17 maggio 2011

Janò, un territorio da tenere d'occhio


Janò, un territorio da tenere d'occhio Sul fronte lavori è in via di conclusione la sistemazione idrogeologica -

 
Un monitoraggio da portare avanti per 365 giorni l'anno sull'intera area di Janò, il quartiere colpito lo scorso anno da un gravissimo dissesto idrogeologico che portò all'evacuazione di centinaia di persone.
L'attività è quella che dovrà svolgere il Presidio territoriale comunale (Ptc), da istituire in tempi brevi, individuato dall'ordinanza n. 3862/2010 del presidente del Consiglio dei ministri. A darne notizia, l'ing. Pasquale Gidaro, responsabile della struttura tecnica di supporto al commissario per l'emergenza - il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, che oggi, tra l'altro, parlerà a Cosenza della costruzione di quattro nuovi ospedali, tra cui quello di Germaneto; commissario delegato che, tra l'altro, ha firmato di recente un'ordinanza sulle perimetrazioni delle aree vulnerabili nel territorio di Catanzaro-Janò.
«In "tempo di pace" – spiega l'ing. Gidaro – il Ptc, composto da professionisti del settore, effettua sopralluoghi per individuare modificazioni in aree vulnerabili, riporta su cartografia i punti di crisi e gli itinerari da seguire nelle fasi di allerta, quando – prosegue – è in stretto contatto con la sala operativa comunale, per suggerire l'evacuazione dei residenti o l'interdizione al traffico». Nei giorni scorsi, si è tenuta una riunione tra l'ing. Gidaro, l'arch. Ritrovato del Comune di Catanzaro e l'ing. Gullà del Cnr-Irpi di Cosenza, per concordare le modalità di aggiornamento del piano comunale di protezione civile di Catanzaro e l'istituzione del Ptc.
Su questi passi, l'ing. Giovanni Laganà, coordinatore della struttura e dirigente del dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione, ha dichiarato che «attraverso il protocollo d'intesa tra il Comune di Catanzaro, i Centri di competenza regionali, il settore di protezione civile e la struttura del Commissario delegato, si è avviata la fase attuativa degli interventi non strutturali che consentono al Comune di pianificare le idonee misure di prevenzione». A Janò, comunque, si attendono risultati concreti.
E proprio sul fronte strutturale (sulla scorta del piano stralcio commissariale) si va verso la conclusione della pulizia dei corsi d'acqua per un importo di 500mila euro: l'obiettivo è il ripristino della funzionalità idraulica di canali e fossi (per 12 Km) situati nelle zone colpite dal dissesto di Janò (Gelso, Scala e Rombolotto). Nell'ambito del piano stralcio è compreso poi un consolidamento per 1.530.000 euro, in fase di progettazione, e due milioni di euro per mitigare il rischio di frana e mettere in sicurezza centro urbano e infrastrutture strategiche (in via di definizione le intese tra ministero dell'Ambiente e Regione).
Nei giorni scorsi, invece, gli abitanti di Janò, con una Messa nella scuola elementare, hanno ringraziato l'arcivescovo mons. Antonio Ciliberti - con una targa-ricordo che gli è stata consegnata dal diacono Maurizio Olivadoti - per la vicinanza dimostrata in occasione dell'evento franoso dello scorso anno. Alla celebrazione hanno partecipato anche il prefetto Antonio Reppucci, il comitato emergenza Janò e il parroco della parrocchia Maria Immacolata di Pontegrande, don Antonio Vasapollo.(f.r.)

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