domenica 16 ottobre 2011

la capitale della violenza

I NUOVI NERONE.. ALLA FACCIA DEGL'INDIGNATOS
PAGANO SEMPRE I SOLITI, LE FORZE DELL'ORDINE E I CITTADINI VERAMENTE INDIGNATI!

Una Mini Cooper bruciata dai Black Bloc (Afp)

Attualità | 15 ottobre 2011
 Scene di guerriglia urbana a Roma, dove le forze dell’ordine sono dovute intervenire con pesanti cariche contro gli incappucciati, una frangia violenta che si è mescolata ai manifestanti degli indignati, rovinando una manifestazione grande, pacifica, colorita con simboli dell’indignazione popolare, nel cuore di Roma. Neppure una statua della Madonna è stata risparmiata dalla rabbia degli incappucciati, resisi responsabili delle violenze scoppiate a via Labicana. Gruppi  di ragazzi con felpa nera, caschi neri e bastoni, hanno preso di mira e frantumato una statua della Vergine, a via Labicana, mandando in frantumi il gesso. Sul selciato il volto deturpato della statua fatta in pezzi.  Barricate a viale Manzoni nel corso della manifestazione degli Indignati a Roma. Alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme dai teppisti. Molti i manifestanti che scappano dopo essere stati minacciati dal blocco dei violenti. Circa quattrocento teppisti, violenti e stupidi hanno cercato lo scontro per rubare la scena alla manifestazione pacifica di decine di migliaia di cittadini, di manifestanti che volevano portare in piazza la loro indignazione. Un manifestante gravemente ferito mentre appiccava fuoco ad un petardo che ha perso alcune dita di una mano: è stato trasportato all’Umberto I dove si cercherà di sistemare l’arto. Chiusi i musei del centro storico a Roma. Pietre e bombe carta e altri oggetti vengono lanciati dai manifestanti incappucciati in via Emanuele Filiberto, a pochi passi da via Labicana e via San Domenico Maggiore. Una vera e propria sassaiola all’indirizzo delle forze dell’ordine schierate con furgoni e blindati. Sono stati dati alle fiamme altri cassonetti, mentre altri manifestanti si sono dispersi dandosi alla fuga per le vie limitrofe. Questi solo alcuni degli episodi che si son visti a Roma, ma va sottolineato anche l’impegno dei manifestanti pacifici in aiuto alle forze dell’ordine per bloccare i violenti nel corteo degli Indignati. A piazza San Giovanni alcuni manifestanti hanno bloccato dei violenti. In molti hanno applaudito più volte all’entrata in azione dei mezzi speciali con idranti. Anche le cariche vengono accolte da sollievo e applausi. Non va neppure sottaciuta l’assenza delle Forze dell’Ordine che han lasciato, nella parte iniziale degli scontri, l’iniziativa ai violenti, più impegnate a  blindare i Palazzi del potere ed il centro della Capitale. Resta comunque il fatto che non saranno pochi violenti ad offuscare il senso pacifico e politico della grande manifestazione degli Indignados italiani. In casi come questi trova sempre più valore il famoso  detto secondo cui: “la madre dei cretini, purtroppo, è sempre incinta”. Un  dato importante è sicuramente quello dei manifestanti pacifici che a mani alzate, in piazza San Giovanni,  gridano ‘Basta violenza’, dissociandosi dalla frangia violenta che ha messo Roma a ferro e fuoco.
F. Pensabene



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G.P.G. 3:
E in rete spunta il manuale per sfuggire alla polizia
di Fausto Biloslavo

 Un vademecum antirepressione, la mappa con gli obiettivi da attaccare e una rete di assistenza legale con tanto di numeri di telefono, sito sulla rete e quartier generale nel centro di Roma. Ad ogni appuntamento internazionale di rilievo, la galassia no global organizza le proteste via internet.
Il tam tam corre soprattutto sul sito di controinformazione Indymedia. In occasione del G8 il Legal team Italia e gli Avvocati democratici europei si erano mobilitati da giorni. «Chi fosse bloccato alle frontiere può contattare gli avvocati i cui nomi e numeri di telefono sono pubblicati sul sito www.legalteamitalia .it» si legge in rete. L’obiettivo è far entrare i manifestanti in Italia, nonostante le restrizioni. Se poi sono black bloc che spaccano tutto chissenefrega. Non solo: dal 7 al 10 luglio è operativo un centro di assistenza presso la Casa dei diritti sociali nei pressi della stazione Termini a Roma. All’Aquila gli avvocati no global saranno presenti alla manifestazione più grossa e pericolosa contro gli otto grandi del 10 luglio. Durante gli incidenti a Roma di martedì la polizia ha sequestrato una «crisis map», che individua in inglese gli «obiettivi» da colpire. Banche, agenzie interinali, ma pure le sedi di organizzazioni «fasciste» come il centro sociale CasaPound.
Lo schema è lo stesso della mappa che si poteva scaricare da internet in occasione del summit della Nato a Strasburgo dello scorso aprile, quando scoppiarono furiosi scontri aizzati dai black bloc. Con simbolini si indicano caserme della polizia e dei carabinieri, ma anche fermate della metropolitana per fuggire oppure ospedali per farsi medicare. Sulla «crisis map» sequestrata sono segnalati pure il tribunale di piazzale Clodio, l’ufficio passaporti della questura di Roma e il carcere di Regina Coeli. Dai siti antagonisti sulla rete Il Giornale ha facilmente scaricato un «Vademecum anti repressione - G8 luglio 2009» di quattro pagine. Sulla copertina si rimanda ai numeri di telefono e al sito del Legal team Italia. Gli avvocati no global hanno preso le distanze dichiarando che «come risulta chiaramente dal logo si tratta di un’iniziativa di gruppi studenteschi». L’aspetto più inquietante è che lo stesso logo, un poliziotto stilizzato che alza un manganello, era stato utilizzato per il manuale anti Nato di Strasburgo. Il «vademecum antirepressione», in inglese e altre lingue, fornisce suggerimenti pratici e legali su come sfuggire alle forze dell’ordine. In neretto si informa i «compagni» di stare attenti perché «è pratica delle forze dell'ordine infiltrare i movimenti sia in piazza che nei commissariati e nelle caserme». A pagina 2, si spiega che «c'è una fase in cui forse ti troverai solo a contatto con le guardie. Cerca di proteggerti sempre la testa e chiuderti a uovo il più possibile fino a quando non sei sicuro che vogliano solo trascinarti e caricarti sul cellulare». Inevitabili i riferimenti, falsificati dalla propaganda, al G8 di Genova: «I poliziotti potrebbero tirare fuori la pistola intimando l’alt. In realtà non lo dovrebbero fare e non possono sparare se non sono minacciati direttamente». A pagina 4, si sollecita a intervenire per liberare i manifestanti fermati. Nel caso i poliziotti vogliano i documenti, meglio stare vicino ai «compagni» e cercare di evadere la richiesta. Una volta presi bisogna fare «massa» e «resistenza» con gli altri dimostranti per ostacolare il lavoro delle forze dell’ordine. Nel manualetto anti repressione, per i facinorosi che giungono dall’estero, si trascrive in italiano la frase da ripetere se vieni beccato: «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere». E poi chiami l’assistenza legale no global, a disposizione 24 ore al giorno.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=365083








Anche una statuetta di gesso della Madonna di Lourdes ha fatto le spese del passaggio dei black bloc in via Labicana (Ansa)

Black bloc frantumano un crocefisso
e statua della Vergine: «Gesto blasfemo»

CARDINAL VALLINI - Il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, «profondamente turbato» dall'irruzione nella chiesa dei santi Marcellino e Pietro, ha espresso «sconcerto e preoccupazione» nonchè «l'auspicio che si possa ristabilire un clima di dialogo e di civile convivenza».


La REDAZIONE: SIAMO VICINI ALLA POPOLAZIONE ROMANA PER QUANTO AVVENUTO IN QUESTE ORE, LA NOSTRA VICINANZA A TUTTE LE FORZE DELL'ORDINE CHE CON GRANDE SACRIFICIO HANNO OPERATO PER  LA COLLETTIVITA' A RISCHIO DELLA VITA!!!! 

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