venerdì 30 dicembre 2011

DIRETTIVA SISTEMA DI ALLERTASMENTO PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN CALABRIA,





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CHE FINE HANNO FATTO I PRESIDI IDRAULICI IN CALABRIA????? "come mai non se ne parla più"

Tratto da:
DIRETTIVA
Sistema di Allertamento regionale per il Rischio
idrogeologico e idraulico in Calabria



8.  PRESIDIO TERRITORIALE IDROGEOLOGICO E IDRAULICO

Il Presidio idrogeologico e idraulico del territorio è finalizzato a:
- effettuare attività di ricognizione e di sopralluogo nelle aree esposte a rischio di frana e/o di
inondazione;
- sviluppare, durante le fasi di Allerta, specifiche e dettagliate osservazioni sul campo dei
fenomeni in corso, individuando:
 i sintomi di possibili imminenti movimenti franosi (fessure, lesioni, variazioni della
superficie topografica, spostamenti sensibili, ecc.), anche attraverso la lettura di strumenti
installati sul territorio che non trasmettono a distanza (inclinometri, fessurimetri,
distanziometri, ecc.);
 le evidenze connesse a movimenti franosi già innescati e/o in atto;
- svolgere le attività dei servizi di piena e di pronto intervento idraulico, disciplinati dal R.D. n.
523/1904 e dal R.D. n. 2669/1937, in tutti i tronchi fluviali che presentino rischio di
esondazione e non solo nei tratti classificati di prima e seconda categoria come previsto dalla
citata normativa. In particolare per questo ultimo aspetto il Presidio Territoriale deve,
compatibilmente con la effettiva disponibilità di uomini e mezzi:
 osservare e controllare lo stato delle arginature presenti;
 rilevare, sistematicamente, i livelli idrici del corso d’acqua per assicurarsi che un
incremento della portata di piena non abbia conseguenze pericolose per sormonto e/o
rottura arginale;
 svolgere ricognizione delle aree potenzialmente inondabili, soprattutto nei punti indicati
negli Scenari di Rischio come “idraulicamente critici”, anche al fine di rilevare situazioni di
impedimento al libero deflusso delle acque per ostruzione delle luci di ponti, o di altre
strettoie naturali o artificiali, causati da movimenti franosi, smottamenti spondali, accumuli
detritici prodotti dell’eccessivo materiale trasportato;
 attivare il pronto intervento idraulico ai sensi del R.D. n. 523/1904 e primi interventi urgenti
ai sensi della legge n. 225/1992, tra cui la rimozione degli ostacoli che possano impedire il
rapido defluire delle acque, la salvaguardia delle arginature e la messa in sicurezza delle
opere idrauliche danneggiate.

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