venerdì 18 gennaio 2013

Scopelliti, Ora Parlo Io: si riparte dalla verità


Scopelliti, Ora Parlo Io: si riparte dalla verità

By Luigi Palamara on venerdì 18 gennaio 2013 | 10:08


  


Giuseppe Scopelliti, governatore della Calabria, «riparte dalla verità». E dichiara: «voglio costruire il mio futuro insieme alla mia città, alla mia terra, alla mia Calabria».

Reggio Calabria 18/01/2013 - La tanto attesa conferenza di Giuseppe Scopelliti, Presidente della Regione Calabria, si è tenuta ieri sera presso la sala Calipari del Consiglio regionale della Calabria.
Quello di ieri sera, è stato un «momento di chiarezza» e «momento di comunicazione alla mia città», come lo ha definito lo stesso Scopelliti, per spiegare «la reale situazione finanziaria del comune di Reggio Calabria», per questo ha voluto incontrare i cittadini, che non hanno mancato l’appuntamento. Una sala gremita, infatti, è quella che ha atteso l’intervento del Presidente, che ha voluto illustrare “La verità: cifre, dati, fatti”, sulla base di numeri certificati.

Prima di iniziare il suo discorso, è stato proiettato un video in cui sono state elencate tutte le migliorie apportate alla città di Reggio Calabria durante i dieci anni di governo Scopelliti, non solo nella città, con l’abbattimento dalla ex caserma 208, Piazza Italia, Piazza Carmine, Piazza Orange, Ponte della Libertà, Largo Botteghelle, Piazza Castello, Palazzo di giustizia, Via Giudecca (tapis roulant), Corso Garibaldi pedonale, ma anche in periferia con migliorie nel Rione pescatori, ad Arghillà, Ravagnese, San Sperato, Cannavò, collegamento via Padova- aeroporto, Gebbione, nuovi bus Atam, San Leo e Terreti con l’apertura di scuole elementari. Per gli anziani il progetto “Evergreen”, “Nonni a spasso”. Per la cultura la pinacoteca civica, al Teatro Francesco Cilea l’arrivo di numerosi artisti; l’organizzazione di numerosi eventi con la presenza di ospiti internazionali quali Elton John, Duran Duran, Ricky Martin, per non dimenticare le notti bianche che hanno riportato tanto successo e popolarità.
I dieci anni di governo Scopelliti hanno, quindi, portato alla città di Reggio Calabria numerose opere che hanno cambiato il volto della città ottenendo il consenso della gente e costituendo un modello amministrativo apprezzato anche fuori dai confini regionali. Ma, come ha più volte ribadito nel suo discorso il governatore della Calabria, «tutto ciò piuttosto che stimolare quel naturale senso di appartenenza, orgoglio e coesione ha scatenato effetti perversi», con l’unico intento di «colpevolizzare chi ha amministrato la città negli ultimi dieci anni».

Introdotto da Giuseppe Agliano, Scopelliti ha subito dichiarato che «questa non è una conferenza stampa, ma un’operazione verità». Il presidente, ha potuto parlare ieri sera, solo dopo esser riuscito a formare un quadro chiaro della situazione della città, con numeri alle mani, «grazie al bilancio consuntivo 2010, al bilancio preventivo 2011 e grazie alla commissione Arena che ha messo tutto nero su bianco», sottolineando che «parlo con quei numeri che sono stati accertati dalla Giunta Arena, attraverso un’azione amministrativa virtuosa e scrupolosa, oggi confermati dai Commissari». Giuseppe Scopelliti, ha voluto sottolineare come egli sia «l’unico sindaco chiamato a difendersi per vicende relative alla gestione contabile dell’Ente. Ciò non è accaduto in altre realtà come Roma, Napoli, Palermo, Torino, Venezia, che si trovano in situazioni altrettanto critiche».


Il governatore è poi passato all’analisi del disavanzo che tanto è stato oggetto di numerosi giornali nazionali per molti giorni, «un dato che ha particolarmente allarmato i cittadini: quello sui residui passivi che alcuni media ed esponenti politici hanno voluto far passare come l’ammontare del “buco” dei conti comunali. Chiariamo che cos’è questo buco». Giuseppe Scopelliti, ha così spiegato ai presenti che «i residui passivi si dividono in due specifiche voci: residui in conto capitale, pari a 423 milioni di euro, che costituiscono stanziamenti ed impegni per investimenti (opere realizzate, in corso di ultimazione, appaltate ed ancora da appaltare) e residui correnti, pari a 255 milioni di euro ovvero i pagamenti dovuti per spese di funzionamento (erogazione dei servizi pubblici essenziali, energia elettrica, personale). Questa cifra, al contrario di quanto qualcuno ha voluto far credere non è quindi un disavanzo, un buco, ma la somma complessiva, necessaria al Comune per il suo funzionamento e per gli investimenti.
Nel conto consuntivo, il risultato di amministrazione è dato da: residui attivi + saldo di cassa – residui passivi. Nel bilancio 2010, quello preso in esame, il saldo di cassa è di circa 5 milioni di euro ed i residui attivi sono pari a 555 milioni di euro. Sottraendo quindi i residui passivi dal saldo di cassa e dai residui attivi si determina, la cifra corretta del reale disavanzo del Comune di Reggio Calabria che è di 118 milioni di euro. Ciò significa che il bilancio di Reggio Calabria è oggi uno dei più precisi e veritieri tra quelli degli enti locali italiani. Che la gran parte dei comuni, abbiano bilanci contenenti quote di residui inesigibili, è confermato anche dalla normativa del Governo che impone di rimuovere dalla contabilità il 25% dei residui attivi iscritti prima del 2006.

Un problema, questo della svalutazione dei crediti, affrontato anche dal Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) che ha chiesto più tempo affinché le Amministrazioni possano adempire ai nuovi obblighi di legge. Obblighi ai quali il Comune di Reggio Calabria ha già in gran parte adempiuto con il riaccertamento effettuato». Il governatore ha poi affermato che l’amministrazione Scopelliti, ha pagato anche bilanci degli anni precedenti, pagando debiti fuori bilancio. Ha così spiegato meglio cosa sono questi 118 milioni di euro «io ricordo la stagione del 1998, quando a pochi giorni dall’approvazione del bilancio, nella stanza del dirigente della segreteria, vi erano una serie di faldoni intorno alla scrivania e, inspiegabilmente qualche giorno prima dell’approvazione del bilancio, scomparve il faldone del bilancio. Si disse, dopo accertamenti della polizia, delle forze dell’ordine, che era finito nella spazzatura, guarda caso le donne delle pulizie che hanno il compito di sistemare le stanze del comune, tra i tanti faldoni, guarda caso hanno preso proprio quello. Ed era il primo anno che c’era il PEG, Piano Economico di Gestione affidato ai dirigenti che hanno il compito di mettere i soldi e gestire».

Scopelliti ha così potuto concludere che «il disavanzo non è il prodotto di una mala gestione, un ammanco ingiustificato o il frutto, come tanti volevano propagandare, di sprechi o appropriazioni indebite. Esso è, invece, il risultato di una serie di concause; nel periodo 2002-2012, inoltre, sono stati tagliati dallo Stato circa 40 milioni di euro di trasferimenti». Dopo aver spiegato così, il reale disavanzo che risulta essere di 118 milioni di euro, risultato dell’operazione di regolarizzazione contabile effettuata dall’Amministrazione Comunale dopo l’ispezione Ministeriale, Scopelliti si domanda perché allora questa «aggressione, ferocia, l’odio perpetrato nei confronti di Reggio Calabria, non è stato fatto nelle altre città d’Italia e nei confronti del sindaco. Qualcuno ci deve spiegare perché hanno fatto questo. Hanno cercato di mettere in ginocchio Reggio Calabria». È emerso, infatti, che le altre città Metropolitane, si trovano in una situazione nettamente peggiore di Reggio Calabria: Milano, Napoli, Torino, Palermo, hanno un buco nettamente superiore rispetto a quello di Reggio Calabria.

Scopelliti ha poi ringraziato i numerosi consiglieri comunali provenienti da tutta la regione, assieme agli assessori delle provincie e parlamentari, giunti a Reggio per sostenere Scopelliti e «salvare la città», come ha detto lo stesso governatore, che ha poi proseguito «bisogna continuare a costruire, Reggio deve rialzarsi ancora una volta, non possiamo fermarci e arrestare il cammino di una città».
Un lungo applauso ha poi accompagnato le parole di Scopelliti, che ha dichiarato che no se ne andrà a Roma, «io non sono mai scappato nella mia vita e rimango qua. Rimango qua non perché devo dare una risposta a tutti quelli che ogni giorno hanno sognato di distruggere i nostri sogni e i miei sogni, ma perché credo che questo gruppo dirigente che c’è oggi alla regione, possa arrivare in parlamento, io voglio continuare a fare, o meglio io desidero fare il presidente di questa regione».

Ha poi sottolineato la necessità di rimanere uniti, in quanto «in Calabria da soli non si va da nessuna parte, tutti insieme possiamo costruire questa città, se tutti ci crederemo ancora, potrà andare avanti, una città che potrà riprendere il suo cammino». Ha anche affermato che, numerosi saranno gli oppositori «tanti tenteranno di ostruire il cammino, di calpestarci, ma noi non ci abbatteremo. Voglio lottare qui, sempre con onore, con dignità. Questa città ha il coraggio e la forza di reagire, la determinazione per andare avanti».

Non resta che alzarsi, rimboccarsi le maniche e far tornare Reggio al suo splendore. Con la forza della verità.

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