mercoledì 23 ottobre 2013

ISMETT, Prende il via il progetto pilota “Tele – ICU”


  • ISMETT
                                          Palermo Via Ernesto Tricomi, 5
                                                                           Istituto trapianti                                                           

    Terapie intensive in rete per migliorare l’assistenza ai pazienti. 
    Da oggi i medici degli Ospedali Sant’Elia di Caltanissetta e San Vincenzo di Taormina potranno scambiarsi opinioni, chiedere un secondo parere o supporto ai colleghi di ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo. 
    Prende il via il progetto pilota “Tele – ICU”, che prevede, grazie ai programmi di teleconsulto e di telemedicina, di integrare competenze ed esperienze per offrire la più qualificata assistenza clinica ai pazienti più complessi ricoverati in terapia intensiva a Caltanissetta e a Taormina. 
    Il progetto è parte del programma “Più segnalazioni – meno opposizioni”, elaborato dal Centro Regionale Trapianti (CRT) della Sicilia e finanziato dall’Assessorato regionale della Salute. Nell’ambito di questo programma, ISMETT e UPMC Italy hanno siglato una convenzione con il CRT Sicilia il cui obiettivo è duplice: realizzare un sistema di tele monitoraggio per la cura dei pazienti più complessi ricoverati in terapia intensiva e individuare, per i pazienti in morte cerebrale, le strategie più opportune nell’attività di stabilizzazione del potenziale donatore per la migliore preservazione degli organi.
    La Tele-ICU è un sistema di comunicazione che permette al medico presente in una postazione remota di poter dialogare, attraverso lo scambio di informazioni e di immagini, con il collega che si sta prendendo cura del paziente. Il sistema consente, infatti, la comunicazione audio e video e la condivisione dei dati dei pazienti, ivi incluse eventuali immagini radiologiche o i dati provenienti dai monitor dei segnali vitali, o quelli che sono registrati sulla cartella clinica elettronica. I medici delle Terapie intensive di Caltanissetta o di Taormina hanno la possibilità di segnalare il paziente che si trova in una situazione critica, coinvolgendo le professionalità mediche o riabilitative presenti in ISMETT per scambiarsi e condividere informazioni sugli esami di laboratorio, la gestione respiratoria, la valutazione emodinamica e, anche, visionare in diretta le immagini degli esami endoscopici o radiografici, per garantire la migliore assistenza al ricoverato con grave danno neurologico. Il protocollo prevede che la condivisione dei dati e delle immagini sia mantenuta fino al miglioramento dello stato di salute del paziente. 
    Diverso è il coinvolgimento nel caso di un paziente in “morte cerebrale”: il personale medico di ISMETT è in questa condizione coinvolto nel tentativo di garantire la ottimale gestione dei singoli organi del potenziale donatore e migliorare le condizioni di funzione, che permettano il recupero degli stessi al fine del successivo trapianto, se ricorrono le condizioni e la volontà del defunto o dei familiari alla donazione.
    In letteratura, diversi studi dimostrano i vantaggi ottenuti con sistemi di tele-monitoraggio in terapia intensiva. NEHI, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede nel Massachusetts che si occupa di innovazione in sanità, ha recentemente proposto di far fronte alla carenza di personale clinico attraverso l'utilizzo di sistemi di Tele-ICU. In collaborazione con il Massachusetts Technology Collaborative, NEHI, a partire dal 2008, ha condotto uno studio per valutare l'impatto delle tecnologie tele-ICU sulla mortalità dei pazienti in terapia intensiva e la durata del ricovero. Le due organizzazioni hanno raccolto i dati provenienti da un centro medico universitario e da due ospedali locali. Secondo i dati raccolti, l’uso dei sistemi di tele-ICU ha permesso, presso il centro medico universitario, di ridurre la mortalità dei pazienti in terapia intensiva del 20% e il tasso totale di mortalità ospedaliera del 13%. In uno degli ospedali di comunità, il tasso di mortalità in terapia intensiva è sceso del 36%. Inoltre, presso il centro medico universitario, la durata dei ricoveri in ICU è diminuita del 30% (una media di due giorni). 
    Gli studi condotti presso l’University of Pittsburgh Medical Center (UPMC) sono estremamente incoraggianti. Secondo le analisi effettuate presso UPMC, l’uso della telemedicina presso le terapie intensive ha permesso di ridurre del 64% la mortalità in terapia intensiva e del 46% la mortalità ospedaliera. Inoltre, ha permesso una drastica riduzione della durata dei tempi di ricovero e di degenza con un grosso impatto anche da un punto di vista finanziario. Secondo lo studio di UPMC, infatti, la riduzione della durata del ricovero è stata del 10%, con un risparmio di circa 700.000 dollari, mentre la degenza media in reparto è stata ridotta del 20% con un risparmio di circa 2 milioni di dollari. 
    Diversi studi scientifici riportano l’esperienza di terapie intensive dove, alla fine dell’accertamento della morte cerebrale, si è preferito posticipare di alcune ore il prelievo degli organi per mettere in atto delle terapie o delle procedure che potessero migliorare la funzione di organi che ad un primo esame sembravano non idonei alla donazione. I casi più frequentemente descritti riguardano i polmoni, dove si può render necessario aspettare alcune ore affinché la terapia diuretica o la fisioterapia migliorino la funzione di questo organo e lo rendano accettabile al trapianto. Queste strategie di attesa e di nuove procedure devono esser messe in atto dalla collaborazione tra il centro, dove vi è il donatore, e gli specialisti del centro trapianti. Necessitando di scambi di informazioni e di immagini, la Tele –ICU è lo strumento che riesce a facilitare e rendere possibile questo obiettivo di collaborazione tra centri, spesso posti a diverse centinaia di chilometri di distanza.

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