venerdì 31 gennaio 2014

REGIONE. NAVE COSTA A GIOIA TAURO, TALLINI-MANCINI: «Smantellare la Concordia qui»

Dal BLOG dell' 'Ass. MANCINI

REGIONE. NAVE COSTA A GIOIA TAURO, TALLINI-MANCINI: «Smantellare la Concordia qui»



L’Assessore regionale al Personale Domenico Tallini e l’assessore al Bilancio della regione Calabria Giacomo Mancini hanno presentato un ordine del giorno, che la Giunta ha fatto proprio, sulla possibilita’ che le operazioni di smantellamento e smaltimento legate alla nave “Costa Concordia” vengano effettuate nel Porto di Gioia Tauro. “Queste operazioni – si legge – comporteranno un giro di affari che si puo’ valutare in circa cinquecento milioni di euro e circa due anni di lavoro per centinaia di addetti, oltre che un forte impatto sull’indotto ed un evidente ritorno in termini di attenzione mediatica, proveniente da tutto il mondo. In questo quadro la scelta di Gioia Tauro confermerebbe un’attenzione particolare, da parte del Governo nei confronti della nostra regione e del suo principale porto. Questa scelta – hanno detto Tallini e Mancini – non deve costituire una sorta di contropartita all’indicazione di Gioia Tauro quale sito per il trasporto delle armi chimiche siriane, bensi’ il riconoscimento del ruolo strategico che il porto calabrese ha nel Mediterraneo”. Per quanto riguarda la prossima operazione di trasporto “da nave a nave” delle sostanze chimiche sequestrate al regime siriano, “la Giunta regionale – e’ scritto nell’odg – ribadisce l’assoluta necessita’ che tutte le fasi dell’intervento avvengano sotto il diretto controllo dell’OPAC e del Governo italiano, a tutela della sicurezza dei cittadini e della salvaguardia ambientale”. La Giunta, inoltre, apprezza l’iniziativa di quindici europarlamentari italiani (FI,Ncd,Popolari per l’Europa) che hanno consegnato un analogo appello al Presidente Enrico Letta durante l’incontro al Parlamento europeo perche’ il “Governo eserciti ogni pressione e svolga opportuna azione affinche’ il disarmo della Costa Concordia sia effettuato nel porto di Goia Tauro”

giovedì 30 gennaio 2014

ALLERTA METEO

        ALLERTA METEO
ATTENZIONE ---- DA OGGI A DOMENICA MASSIMA ALLERTA PER UNA FORTE PERTURBAZIONE CHE PORTERÀ' VIOLENTI NUBIFRAGI IN MOLTE ZONE DELL'ITALIA,PREVISTE PIOGGE TORRENZIALI. Nel dettaglio, oggi pomeriggio forti temporali interesseranno la Liguria di levante e la Toscana costiera e settentrionale, oltre a tutto il nord e in modo particolare Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, con nevicate ancora a quote medio/basse. Le prime piogge inizieranno a colpire anche le aree joniche di Puglia, Calabria e Sicilia per lo “stau” provocato dallo scirocco. ImmagineDomani, venerdì 31 gennaio, violenti temporali colpiranno Toscana e Lazio, con nubifragi e grandinate. In questa fase potrebbero verificarsi autentiche “alluvioni lampo”, con picchi di oltre 200mm in pochissime ore tra bassa Toscana e alto Lazio, nel viterbese e nel grossetano. Intanto si intensificheranno le piogge da stau nelle zone joniche di Calabria e Sicilia, a causa dello scirocco. Forti temporali anche tra Tunisia, Canale di Sicilia e mar Tirreno, dove lambiranno la Sardegna provocando piogge intense nelle zone orientali dell’isola. Nel pomeriggio/sera il maltempo si intensificherà al Sud con nubifragi nelle zone joniche di Calabria e Sicilia, dove avremo picchi di oltre 200mm. Intanto la situazione più critica sarà al nord/est, dove le temperature aumenteranno rapidamente a causa dei forti venti di scirocco, e la quota neve si alzerà dapprima fino agli 800-900 metri, poi fino ai 1.400/1.500 metri. Tra Veneto e Friuli Venezia Giulia pioverà tantissimo, con picchi di oltre 350mm e rapido scioglimento della neve caduta alle basse quote nelle ore precedenti. Sulle Alpi la coltre bianca diventerà davvero eccezionale, con massima allerta valanghe anche nei centri abitati, ma è grande la preoccupazione per quanto accadrà a valle, dov’è altissimo il rischio di inondazioni per le piene dei fiumi che potranno straripare in più punti. Una criticità aggravata dalla durata dei fenomeni, che insisteranno senza sosta alcuna anche nel weekend quando, soprattutto sabato 1 febbraio, il maltempo si estenderà nuovamente a tutto il nord con piogge torrenziali e abbondanti nevicate oltre i 1.000/1.300 metri di altitudine. 05Attenzione, però, ancora una volta al sud: sabato 1, infatti, sarà il giorno di maltempo più estremo nelle zone joniche, con piogge torrenziali nella Calabria orientale (picchi di oltre 300mm giornalieri nelle zone più colpite dei versanti orientali di Pollino, Sila, Serre e Aspromonte) e tra Puglia e Basilicata, nel tarantino e nel materano già martoriati più volte negli ultimi mesi da gravi eventi alluvionali. Per l’ennesima volta proprio in queste aree si concentrerà una straordinaria concomitanza di fenomeni estremi, cioè piogge alluvionali, venti impetuosi e devastanti mareggiate che colpiranno le zone litoranee. A maggior ragione dopo quanto accaduto a inizio dicembre, quando il “Super-Ciclone” ha provocato gravi danni idrogeologici in queste aree, è alta la preoccupazione per nuovi fenomeni come frane, smottamenti ed esondazioni che potranno arrecare danni anche gravi al territorio. Proprio al Sud, e in modo particolare tra Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, il maltempo insisterà in modo particolarmente intenso anche nella giornata di domenica 2 febbraio. Massima allerta, quindi, per possibili fenomeni violenti in molte Regioni. METEOWEB -F-

mercoledì 29 gennaio 2014

IN CALABRIA I DIPENDENTI DEL SERVIZIO REGIONALE DI MONITORAGGIO IDROGRAFICO SONO CONSIDERATI POVERI GIA' DAL 1999, CON UNO STIPENDIO DI EURO 750 AL MESE..........


IN CALABRIA I DIPENDENTI DEL SERVIZIO REGIONALE DI MONITORAGGIO IDROGRAFICO SONO CONSIDERATI POVERI GIA' DAL 1999, CON UNO STIPENDIO DI EURO 750 AL MESE..........


“Udienza Generale” del Santo Padre

29 gennaio 2014


Saluto le Fondazioni Associate alla Consulta Nazionale Antiusura con l’Arcivescovo di Bari, Mons. Francesco Cacucci, ed auspico che le Istituzioni possano intensificare il loro impegno al fianco delle vittime dell’usura, drammatica piaga sociale. Quando una famiglia non ha da mangiare, perché deve pagare il mutuo agli usurai, questo non è cristiano, non è umano! E questa drammatica piaga sociale ferisce la dignità inviolabile della persona umana.
============================



COMUNICATO COMMERCIALE





martedì 28 gennaio 2014

insediato Cti di ''Calabria Verde''

trematerra
CATANZARO.

28 Gennaio 2014 

L’assessore regionale all’Agricoltura, Foreste e Forestazione, Michele Trematerra, ha reso noto che oggi si è insediato il Cti (Comitato tecnico d’indirizzo) di “Calabria Verde”, l’azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna, nata negli scorsi mesi dalla trasformazione dell’ente strumentale Afor (con Legge regionale 16 maggio 2013, n. 25).
L’assessore Trematerra – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – si è detto molto soddisfatto degli esiti dell’incontro, che si è svolto alla presenza del direttore generale di “Calabria Verde” Paolo Furgiuele e del direttore generale del Dipartimento Agricoltura, foreste e forestazione Giuseppe Zimbalatti.
Il Cti dovrà supportare la definizione delle linee generali di indirizzo strategico dell’azienda, vigilare sulla loro attuazione e verificarne il conseguimento, relazionando alla Giunta regionale, annualmente o su richiesta.
Il Comitato dovrà adottare un proprio regolamento entro un mese dall’insediamento e durerà tre anni. Il Cti, inoltre, nominato con deliberazione della Giunta regionale, è composto da undici esperti della materia, di cui sei, compreso il presidente, scelti dalla Giunta regionale, quattro designati dalle rappresentanze dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e da queste scelti tra soggetti di comprovata esperienza, ed uno designato da Uncem Calabria.
In particolare, il Comitato è composto da Luigi Rinaldo Brusco, Francesca Giuffrè, Carmine Lepera, Alessandro Marra, Giorgio Miceli, Nicoletta Maria Iellamo (membri in rappresentanza della Regione Calabria), Paolo Tramonti, Santino Aiello, Nino Merlino e Pasquale Auteliano (in rappresentanza delle organizzazioni sindacali) e da Vincenzo Mazzei (in rappresentanza di Uncem Calabria).
“I tempi previsti per l’avvio delle attività di Calabria Verde – ha affermato Trematerra – saranno rispettati. Da parte della Regione Calabria e del Dipartimento da me guidato c’è tutta l’intenzione di accelerare i processi per rendere operativa al cento per cento e nel più breve tempo possibile la nuova azienda, sulla quale puntiamo in maniera particolare. Calabria Verde, infatti, insieme alla nuova legge forestale – ha precisato l’Assessore – segna l’avvio di una stagione di importanti riforme che di fatto ripristinano l’ordine amministrativo e tecnico in un settore, quello della forestazione, per anni trascurato. Come già detto, la politica delle montagne per noi riveste invece un ruolo fondamentale e se ne avrà chiara percezione con la prossima programmazione del Psr”.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto il dirigente generale Zimbalatti – è quello di esaltare le grandi potenzialità delle foreste calabresi, che si distinguono per qualità e straordinaria biodiversità e che fino ad oggi non hanno ricevuto la giusta considerazione. Fondamentale sarà il ruolo del Comitato tecnico d’indirizzo che dovrà raccordarsi con la Regione”.

sabato 25 gennaio 2014

"EMERSA NUOVA ISOLA NELLE EOLIE. SCONCERTO TRA GLI STUDIOSI" . ATTENZIONE E' SOLO UNA BUFALA. ALLA FANTASIA NON C'E' LIMITE

                      Eolie news

Notizie dalle Eolie a cura della redazione giornalistica di Eolienews. Direttore responsabile di redazione: Salvatore Sarpi- Direttore Nautilus web magazine: Matteo Salin - Collaborano con noi: Massimo Bonfante, Roberto Paino, Gaetano Di Giovanni, Silvia Sarpi


VENERDÌ 24 GENNAIO 2014

"EMERSA NUOVA ISOLA NELLE EOLIE. SCONCERTO TRA GLI STUDIOSI" . ATTENZIONE E' SOLO UNA BUFALA. ALLA FANTASIA NON C'E' LIMITE

Sta facendo il giro della rete una notizia pubblicata, con tanto di foto, da una non meglio identificata "Dangerous news" e che annuncia "Emersa nuova isola nelle Eolie. Sconcerto tra gli studiosi".
Chiariamo subito che si tratta di una notizia priva di fondamento. Una bufala insomma.
Questo il testo (in alto la foto)
In natura non spuntano solo funghi ma anche isole.
Accade nell’arcipelago delle isole Eolie, dove dopo un’ improvvisa eruzione vulcanica dello Stromboli, seguita da una preoccupante serie di scosse sismiche, è emersa un’isola. L'isola si trova a circa 500 metri dalla nota spiaggia di ciottoli di lava di "Scari".
La reazione del centro di Sorveglianza Sismologico dell'Università di Messina è di soddisfatto sconcerto.
“È solo un bene se il nostro territorio si espande – ha dichiarato Agatino Colapesce, Capo Ufficio Stampa del Centro – Speriamo che quest’isola diventi un territorio a tutti gli effetti, dove in un futuro prossimo potremo investire in strutture turistiche ricettive”.
La nuova isola dovrebbe chiamarsi "Gonorrea" gemella della più celebre Panarea.
Non è la prima volta che si produce un fenomeno del genere. Sempre in Italia nel 1832 un’altra isola di origine vulcanica, L'isola  Ferdinandea, è spuntata improvvisamente dal mare in seguito ad un'eruzione vulcanica

venerdì 24 gennaio 2014

Efficace il vaccino del cosentino Caruso

UNA NOTIZIA NON MOLTO PUBBICIZZATA....COME MAI....????

Efficace il vaccino
del cosentino Caruso

21/01/2014

Efficace il vaccino
del cosentino CarusoLa svolta è firmata da uno scienziato cosentino. Conclusa la prima fase di sperimentazione del vaccino terapeutico messo a punto dal prof. Arnaldo Caruso. I risultati hanno dimostrato che il vaccino non ha effetti collaterali ed è in grado di produrre anticorpi.
Prof. Arnaldo Caruso

E’ un cosentino, il prof. Arnaldo Caruso a vincere la battaglia contro l’Aids. Efficace il vaccino terapeutico anti Aids messo a punto dallo scienziato calabrese che è direttore della sezione di microbiologia dell’Università di Brescia. I risultati della sperimentazione hanno dimostrato che il vaccino denominato AT20 non ha effetti collaterali ed è in grado di indurre la formazione di anticorpi capaci di neutralizzare la tossicità della proteina p17 del virus Hiv nel 100% dei soggetti vaccinati. Il vaccino è stato somministrato 5 volte nell’arco di cinque mesi a volontari HIV sieropositivi in trattamento antiretrovirale. La sperimentazione è stata condotta in quattro centri clinici italiani di riferimento per le malattie infettive, nelle città di Brescia, Perugia, Torino e Milano. I risultati ottenuti sono stati pubblicati dalla rivista scientifica “Vaccine”, organo ufficiale della “International Society for Vaccines”. Dallo studio condotto dal gruppo del prof. Caruso in collaborazione con equipe di ricercatori tedeschi, inglesi ed americani è stato possibile evidenziare che la p17(considerata dai ricercatori bresciani la tossina con la quale il virus attacca l’uomo inducendo l’immunideficit caratteristico dell’infezione virale) è continuamente prodotta dalle cellule infette, anche in pazienti trattati con terapia antiretrovirale. Gli effetti tossici della p17- è questo l’ulteriore dato significativo- non si limitano soltanto all’induzione di anomalie funzionali delle cellule del sistema immunitario, ma si estendono anche ad altri organi dove la proteina si accumula e persiste nel tempo. In sostanza la p17 è considerata molecola chiave per lo sviluppo di importanti malattie HIV- correlate quali alterazioni neurologiche, malattie vascolari e tumori che, sono la principale causa di morte nella popolazione infetta. “Gli anticorpi sviluppati a seguito della vaccinazione – spiega Caruso- hanno in effetti dimostrato di essere capaci di legare la porzione AT20 e di bloccare ogni attività dannosa di p17 per le cellule del nostro organismo. Tali anticorpi avranno quindi la funzione di contrastare la caduta delle difese immunitarie conseguenti all’infezione da HIV e, al contempo, di prevenire lo sviluppo di gravi patologie HIV correlate.” Conclusa con successo la prima fase della sperimentazione sull’uomo, lo studio continuerà su un numero più elevato di soggetti sieropositivi e sarà finalizzato a valutare in maniera definitiva l'efficacia del vaccino AT20. “Bloccare la tossina virale e conseguire così un totale ripristino delle funzioni del sistema immunitario conducendo il paziente infetto ad una convivenza asintomatica con l’HIV”- è il fine del prof. Caruso “ uno stato che potremo definire – conclude- di portatore sano nel quale il paziente potrà contenere, con le proprie difese immunitarie, la replicazione virale anche in assenza di trattamenti farmacologici”. L’annuncio della scoperta del vaccino terapeutico contro l’HIV era stato dato in una conferenza stampa all’Università della Calabria nel 2009. Accanto al prof Arnaldo Caruso, lo scienziato americano Robert Gallo che diede il nome al virus dell’Aids, malattia ribattezzata negli anni ottanta come “la collera di Dio”. Oggi l’Aids miete ancora molte vittime. Sono 34 milioni i malati nel mondo, 23mila in Italia, secondo i dati  censiti dal centro operativo Aids dell'Istituto Superiore di Sanità, 4000 le nuove  diagnosi ogni anno, 10 i contagi al giorno.  Malati su cui era calato il silenzio. Il vaccino terapeutico del gruppo bresciano, ricerca italiana, apre nuove, concrete speranze.

LE RACCOGLITRICI DI OLIVE IN CALABRIA NEL 1959. IL LAVORO DELLE DONNE - Donne di montagna, le tenaci e infaticabili signore di Canolo

LE RACCOGLITRICI DI OLIVE IN CALABRIA NEL 1959. IL LAVORO DELLE DONNE - Donne di montagna, le tenaci e infaticabili signore di Canolo


Molte delle raccoglitrici di olive, tutte donne, escono di casa all`alba e percorrono chilometri a piedi prima di raggiungere gli oliveti, dove lavorano dalle dieci e le tredici ore al giorno, a seconda della stagione. Tornate a casa, le attendono i lavori domestici. Quelle che abitano più lontano, le "emigranti", vengono alloggiate in dormitori: grosse stanze dove vengono stipate molte persone o piccoli locali bui, privi di finestre e di cucina. Senza assistenza sanitaria, senza nessuno a cui lasciare i bambini, le olivicole si portano i più piccoli nei campi, mentre i più grandicelli, tolti presto dalla scuola, partecipano già alla raccolta. Lavorano scalze, sempre chinate a terra, e vengono pagate a cottimo: in olio o in danaro. Il lavoro comprende, per alcune, anche il trasporto dei sacchi, che pesano tra i quindici e i venti chili l`uno. Molte non sanno cos`è un contratto. Sembra un racconto di altri tempi, ma è una fotografia dell`Italia della fine degli anni Cinquanta, quale emerge dall`inchiesta condotta da Ugo Zatterin sul mondo del lavoro femminile. Il filmato Braccianti del Sud è tratto dalla serie di inchieste "La donna che Lavora" di Zatterin e Giovanni Salvi, sul mondo del lavoro delle donne. Il programma all`epoca della prima messa in onda, venne considerato eversivo dai vertici aziendali, ma Salvi e Zatterin riuscirono ad evitare la censura e l`inchiesta andò in onda.

Donne di montagna, le tenaci e 

infaticabili signore di Canolo


«Non ci sono più le donne di una volta». Una frase che tutti abbiamo detto e sentito tantissime volte. Nell’ascoltarla si pensa alle nostre nonne o bis nonne che si svegliavano all’alba, lavoravano nei campi o facevano il mercato e badavano a casa e figli. Donne che riuscivano a far quadrare i conti, emancipate a modo loro e dalla tempra d’acciaio.

Spesso sentendo questa frase crediamo realmente che quel tipo di donna non esista più. Se ci confrontiamo con le donne fiere che fanno bella mostra di se in foto in bianco e nero nelle cornici sulle mensole delle nostre case riflettiamo sulla dedizione e la forza dimostrate da quelle antenate. Vita dura, tanti sacrifici.

Ma siamo certi che donne di quel genere non esistano più? E che se dovessero esistere vivano in Calabria? A noi, che sulle pagine dei giornali appariamo come una terra retrograda, in cui le figlie, le mogli, le sorelle vengono segregate in casa dagli uomini/padroni, può capitare di ospitare nei paesi del reggino delle donne indipendenti, lavoratrici, madri e mogli vive e vitali?

La risposta a tutte queste domande sono le Donne di Canolo. Sveglia alle cinque e una giornata di lavoro che comincia. Che si alzino per fare il pane, per dare da mangiare agli animali nelle stalle o per prepararsi ad aprire il proprio banco al mercato, queste signore sono pronte e combattive ogni giorno. Ne abbiamo conosciute alcune e vogliamo raccontarvi perché «Se ci fossero cinquecento persone come noi il paese cambierebbe volto».

Parliamo ad esempio delle sorelle Caruso, Rosanna, Caterina e Daniela. Sono timide, modeste, lavoratrici infaticabili, ma con un sorriso sempre spontaneo e sincero pronto ad affiorare sulle facce pulite e fresche. A vederle non sembrerebbero avere neanche metà della forza che invece possiedono. Piccole di statura ma capaci di portare avanti un’azienda agricola di tutto rispetto nel paese. E al mercato coperto di Siderno il piccolo alimentari delle Caruso è sempre pieno di gente attratta dagli ottimi prodotti caserecci.

La passione e la concretezza di queste imprenditrici sono un motore. E quando affermano che cinquecento persone come loro potrebbero fare la differenza non hanno tutti i torti.

Canolo oltre alle sue Donne ha dimostrato di essere il luogo vocato alla produzione di salumi di qualità superiore. La ditta Stilo infatti sta sbancando nei banchi delle salumerie reggine. E non solo. Addirittura Santo Versace ha voluto il prosciutto di Canolo al suo tavolo. L’ha fatto servire a Roma durante una delle sue tradizionali serate di degustazione per l’annuale asta di beneficenza che organizza nella Capitale.

Nelle salumerie reggine il prosciutto di Canolo è più amato del Parma, del San Daniele. Ma anche gli altri insaccati (soppressate in primis) non temono confronti con quelli di Norcia.

Merito nel microclima aspromontano che caratterizza il paesino di 700 anime nella Locride. Un misto di basse temperature e correnti mediterranee rendono il clima di Canolo perfetto per stagionare in modo naturale le cosce dei suini. Garantendo una qualità maggiore del prodotto che viene conservato in celle di stagionamento solo tre mesi l’anno.
Ma questo prosciutto è frutto anche di una sfida e della caparbietà dei proprietari dell’azienda agricola Stilo, Antonello e Laura. I coniugi hanno investito sul proprio paese e sulla qualità del prodotto. I loro maiali vengono nutriti con mangimi della loro stessa azienda. Vengono allevati fino a che non arrivano a pesare circa 200 chili, per oltre un anno quindi, per poi essere trasformati in salumi.
E nel prosciutto che sta conquistando la Locride.
Immaginate cosa potrebbe diventare Canolo unendo queste due importanti risorse che possiede. La fattività, la voglia di lavorare e la forza delle sue Donne e il prosciutto.
Due bombe pronte ad esplodere e a creare finalmente un’economia reale in un territorio che di sviluppo sente sempre e solo parlare, ma che non ha mai visto realizzarsi progetti concreti. Questa sì che sarebbe la svolta per sconfiggere la ndrangheta clientelare. Posti di lavoro.
In quattro anni Canolo e gli Stilo hanno dimostrato come anche nella Locride ci siano delle eccellenze. E le donne di Canolo rientrano in queste eccellenze. Pensate se si riuscisse a coinvolgere un intero paese nella produzione dei salumi. Con persone come Rosanna e le sue sorelle, con la loro tempra e la loro dedizione al lavoro, pensate a che livello potrebbe arrivare il prosciutto di Canolo.
Adesso come adesso gli Stilo riescono a produrre circa 400 cosce di suino l’anno. Ma la richiesta cresce e loro per mantenere la stessa qualità del prodotto sono costretti a rifiutare tante domande. Pensate se riuscissero ad ottenere il tanto agoniato e osteggiato permesso per comprare un terreno per ampliare il loro allevamento. E se a Canolo nascesse un consorzio di allevatori e produttori di salumi? Se Rosanna, Daniela, Caterina e cinquecento persone come loro riuscissero a fare di Canolo quello che altri imprenditori caparbi e tenaci hanno fatto a Parma con il prosciutto o a Norcia con i salumi?
Nei Sud del mondo, nei Nebrodi (siciliani) e nella Spagna meridionale, sono state impiantate delle produzioni di livello superiore. Il prosciutto migliore al mondo è infatti un prodotto del Sud. Del Mediterraneo. Il Pata Negra, nome completo Jamón Iberico de Bellota, è una delle delizie enogastronomiche mondiali.
Ma soprattutto ha creato posti di lavoro e sviluppo in una zona con caratteristiche climatiche peggiori delle nostre, almeno per la produzione di salumi.

Ass. CALIGIURI : Una rete di musei per lo sviluppo economico della Calabria

DA TISCALI -

Una rete di musei per lo sviluppo economico della Calabria

Una rete di musei per lo sviluppo 

economico della Calabria


Catanzaro 23.01.2014 (CN) – Puntare sulla cultura e sulla rete dei musei calabresi. È questa la missione della Regione Calabria che sta promuovendo una serie di incontri con tutti i beneficiari dei finanziamenti europei sui musei. Nell'ottica della progressiva digitalizzazione dei beni e dei servizi culturali, come auspicato dal programma europeo ‘Horizon 2020′, l'assessore alla Cultura della Calabria Mario Caligiuri ha illustrato un servizio di prenotazione on-line, di verifica mensile dei visitatori dei musei aderenti alla rete, delle relative ricadute economiche e dell'integrazione tra le varie realtà. 


«Questo – ha detto Caligiuri – per conoscere anche l'impatto economico e culturale degli investimenti pubblici e la fruizione reale dei servizi culturali messi a disposizione. Durante la riunione si sono approfondite le possibili azioni comuni sull'informazione, la promozione e la formazione sia per garantire servizi di accoglienza, guida e informazione ma anche delle figure di manutentori e tecnici del restauro". Si è convenuto quindi di presentare una prima bozza di Rete dei Musei, nella quale fare convergere anche quelli statali, diocesani, privati e pubblici, per il prossimo febbraio a Milano, nella Bit 2014, anche in vista del grande appuntamento dell'Expo del 2015". 

L'Assessore Caligiuri ha infine comunicato che è di imminente pubblicazione un bando di circa 8 milioni di euro per incentivare l'intervento privato nella gestione dei beni culturali finanziati dalla Regione Calabria con i fondi comunitari. È stata inoltre accolta positivamente la richiesta del partenariato della Rete museale di creare un desk permanente presso l'Assessorato dedicato esclusivamente al coordinamento e potenziamento delle attività del settore. 

"Il lavoro finora svolto – ha dichiarato ancora Caligiuri – ha portato a consistenti investimenti nel potenziamento del settore culturale, dal quale ci attendiamo concrete ricadute in termini di sviluppo economico e crescita culturale dell'intera regione. Il Presidente Scopelliti ha infatti assegnato alla cultura un ruolo decisivo per costruire la Calabria del presente e del futuro».

All'incontro erano presenti i rappresentati dei Musei ‘San Giovannì di Catanzaro, Civicò di Taverna, dei Bretti e degli Enotrì di Cosenza, Civicò di Altomonte, Pinacoteca Civicà di Reggio Calabria, del Presentè di Rende, della Certosà di Serra San Bruno, Diocesanò di Santa Severina, Silvio Vigliaturò di Acri, Marcà di Catanzaro, La Nave della Silà di Camigliatello Silano, Civico del Medioevò di Squillace, Diocesanò di Catanzaro, del Marè di Cetraro, San Paolò di Reggio Calabria, Capizzanò di Rende, della Memorià di Ferramonti di Tarsia.
23 gennaio 2014

domenica 19 gennaio 2014

Maltempo. Liguria in ginocchio tra frane e sfollati - LA CALABRIA SORVEGLIATA SPECIALE.......????

Maltempo. Liguria in ginocchio tra frane e sfollati

Maltempo. Liguria in ginocchio tra frane e sfollati
 Un fine settimana all'insegna del maltempo è quello che si è abbattuto sul nord Italia ma che presto potrebbe anche espandersi alla zona centro meridionale.
La Liguria è in ginocchio, in quanto è stata la regione più colpita dai rovesci costanti di questi giorni. Moltissime sono state le frane e parecchie persone hanno perso la loro abitazione, in più 200 sono state evacuate in via precauzionale. Molte strade risultano interrotte, come la provinciale 225 nei pressi di Lumarzo e  L'Aurelia tra Ceriale e Borghetto a causa di una frana. E' stata interrotta anche la circolazione ferroviaria, bloccando anche i collegamenti con la Francia, nella tratta Albenga / Diano Marina dopo il deragliamento dell' Intercity 660 avvenuto ieri dopo che un'ulteriore frana ha invaso i binari tra Andora e Cervo San Bartolomeo, risultano feriti rispettivamente uno in codice verde e l'altro in codice giallo i due macchinisti, mentre i 200 passeggeri sono tutti illesi grazie alla ridotta velocità del treno che ha permesso di evitare danni più gravi.
La situazione sta lentamente migliorando, anche se continua a piovere su un terreno che risulta già saturo, continuando a provocare sporadici smottamenti. Risultano anche parecchi comuni isolati, come  quelli di Pigna e Castelvittorio anche se in queste ore le ruspe stanno cercando di aprire un varco per permettere l'arrivo dei soccorsi. Gravi danni risultano anche a varie aziende agricole della zona poichè risultano devastate intere coltivazioni di frutta e verdura. Causa allarme Maltempo è a rischio anche lo svolgimento della gara di campionato Tra Genoa e Inter da disputarsi domani alle ore 15 allo stadio Marassi di Genova, la prefettura sta ancora valutando le misure da adottare.
Il maltempo non si fermerà nemmeno domani al Nord e i meteorologi assicurano che si allargherà nelle prossime ore anche al Centro-Sud soprattutto tra Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Calabria.




Genova - La Protezione Civile della Regione Liguria ha emanato lo stato di allerta 1 sulla parte costiera del levante savonese e su tutto il territorio genovese, dalle 15 di oggi alle 15 di domani. Inoltre è stato prorogato lo stato di allerta 1 sul Tigullio e sullo Spezzino fino alle 15 di domani. La Protezione Civile regionale continua a essere presente in sala operativa e vi rimarrà fino alla fine dell’allerta. Viste le recenti piogge e tenuto conto della saturazione del suolo, resta alto il rischio frane.
E Trenitalia ha diffuso l’orario dei treni per domenica 19 gennaio (pdf ).
Sul caso della linea Italia - Francia bloccata per il deragliamento del treno tra Andora e Cervo , ilministro delle Infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi si è sentito telefonicamente con l’assessore ligure alle infrastrutture Raffaella Paita e ha deciso di convocare per la prossima settimana un vertice con gli amministratori di Trenitalia, di Rfi e con i rappresentanti della Regione.
«Ho parlato con il ministro Lupi ricordandogli che la linea ferroviaria transfrontaliera Italia Francia anche se per pochi chilometri è ancora monobinario, ha dichiarato anche il senatore ligure Maurizio Rossi. «Il ministro - scrive Rossi - mi ha assicurato che prenderà immediato contatto con le Ferrovie dello Stato e che fornirà quanto prima informazioni su come affrontare ora con determinazione la soluzione del problema». Mi auguro che se ne possa parlare già mercoledì prossimo, alla Commissione trasporti convocata su un altro tema relativo alla indagine conoscitiva sulle autostrade italiane».
Nel video di un lettore la frana tra Montalto e Carpasio, nell’Imperiese:
Pigna e Buggio non sono più isolate 
Non sono più isolate le mille persone a Pigna e Buggio, nell’imperiese dove numerose frane avevano invaso le carreggiate della strada provinciale e di quelle comunali. La Provinciale della val Nervia è percorribile solo dai mezzi di soccorso, ma è stata ripristinata una viabilità secondaria che permette ai residenti della zona di raggiungere la costa, ma con un tragitto di una ventina di km rispetto al transito sulla provinciale che è di sette. L’isolamento è durato per mezza giornata.

Savona, la Provincia chiede lo stato di emergenza 
La Provincia di Savona chiede lo stato di emergenza per il territorio messo in ginocchio dalle incessanti piogge di questi giorni che hanno mandato in tilt la viabilità soprattutto nell’Albenganese. Lo ha annunciato oggi pomeriggio l’assessore provinciale alla Protezione civile Roberto Sasso Dal Verme dopo essersi confrontato con il presidente Angelo Vaccarezza e dopo i sopralluoghi effettuati dall’assessore provinciale alla Viabilità Roberto Schneck.

«Il nostro territorio è stato interessato da fenomeni atmosferici che hanno provocato danni ingenti con frane e smottamenti non solo sull’Aurelia ad Andora, Alassio e Borghetto ma anche nell’entroterra, oltre al deragliamento del treno tra Andora e Cervo - hanno detto Dal Verme e Vaccarezza -. Se ci riconosceranno lo stato di emergenza per il territorio nella sua complessità anche gli enti come Anas e Ferrovie potranno agire più velocemente per ripristinare le condizioni di sicurezza di strade e ferrovie».
Il Codacons: «Serve una verifica della linea ferroviaria» 
Il Codacons chiede verifiche «urgenti sulla rete ferroviaria italiana», dopo l’incidente di ieri in cui è deragliato l’Intercity 660 Milano-Ventimiglia ad Andora. «Si tratta - spiega il presidente dell’associazione Carlo Rienzi - di una tragedia sfiorata e, in attesa che la magistratura chiarisca le cause dell’incidente e le relative responsabilità, non possiamo non chiederci quale sia il livello di sicurezza dei collegamenti ferroviari italiani. È necessario svolgere subito verifiche su tutta la rete per accertare quale siano le tratte ferroviarie che, in caso di maltempo, sono soggette a rischio frana, e intervenire con urgenza per la messa in sicurezza dei binari».

«I passeggeri del treno coinvolto nel deragliamento - conclude Rienzi - vanno inoltre risarciti per la paura subita e per i rischi corsi. In tal senso il Codacons si mette a disposizione dei viaggiatori per valutare le dovute azioni legali da intraprendere».
Briano: «Spero che il governo conceda lo stato di emergenza» 
«Il maltempo sta bersagliando la Liguria da ottobre scorso e alla luce di quanto avvenuto in queste ore sul territorio mi auguro che il Governo conceda lo stato di emergenza per dare una mano ai Comuni. Da parte nostra come Regione cercheremo di mettere delle risorse». Lo ha detto l’assessore alla protezione civile e all’ambiente della Regione Liguria, Renata Briano dalla sala della Protezione civile regionale, dove gli operatori stanno coordinando tutti i volontari per il monitoraggio del livello delle piogge e delle frane e le eventuali evacuazioni.

«Nelle ultime ore - ha spiegato Briano - si è registrata una nuova frana a Taggia, dove è stata evacuata una famiglia, ma si sono verificati miglioramenti che hanno consentito di riaprire la strada provinciale 64 diretta a Pigna per i mezzi di soccorso e l’Aurelia verso Bordighera». Secondo Briano persiste una situazione preoccupante sul Genovesato, lo Spezzino e sul Savonese almeno fino a domani che coinvolge gli stessi torrenti che stiamo monitorando in tempo reale».
Sei frane sull’Aurelia 
Sono sei le frane che da Ponente e levante bloccano la statale 1 dell’Aurelia in Liguria. Lo rende noto l’assessore alle infrastrutture della Regione Raffaella Paita che ha fatto il punto della situazione maltempo con l’Anas. Partendo da Ponente la prima frana è a Sanremo, poi a Capo Mele tra Laigueglia e Andora, la terza a Albenga, la quarta a Borghetto Santo Spirito. A Levante la quinta frana è in comune di Carrodano e la sesta tra Borghetto Vara e Padivarma.

La Regione Liguria, ha reso noto Paita, chiederà a ministero e Anas di rivedere i finanziamenti destinati agli investimenti per la manutenzione, assicurando l’impegno della Regione nei confronti delle concessionarie autostradali per venire incontro ai cittadini con l’esenzione dei pedaggi nelle tratte coinvolte dalla frane sulla via Aurelia.
Treni tra La Spezia e Corniglia, riprende la circolazione 
Torna alla normalità la circolazione ferroviaria sul tratto La Spezia-Corniglia, che ha subito rallentamenti da questa mattina a causa di forti infiltrazioni d’acqua in una galleria che hanno provocato un guasto nel sistema di distanziamento dei treni. Lo rende noto un comunicato di Fs.

Regione: cento frane, 200 sfollati e paesi isolati 
Sono oltre cento le frane che hanno colpito la Liguria negli ultimi due giorni e oltre 200 gli sfollati, anche in via precauzionale da Imperia alla Spezia. È il bilancio dell’assessore regionale alla protezione civile ligure Renata Briano, secondo cui la situazione è «particolarmente critica sulle strade imperiesi e nello spezzino».

Delle duecento persone evacuate 108 sono in provincia di Imperia, 78 in provincia della Spezia, e 50 in provincia di Genova. «Particolarmente critica - ha spiegato Briano - la situazione delle frane sulle strade imperiesi, a Pigna e nei comuni limitrofi e anche nello spezzino a Pignone,Beverino e Vernazza, dove nel frattempo si sono verificati nuovi smottamenti. Stiamo comunque seguendo tutto il territorio ligure grazie anche all’impegno di 600 volontari».
Per quanto riguarda la viabilità in provincia di Genova risulta interrotta la strada provinciale 225 in località Ferriere, nel comune di Lumarzo e chiuso il ponte di Carasco in località Cormoga. In provincia di Imperia nel comune di Sanremo è stata chiusa l’Aurelia a titolo precauzionale.
Inoltre è interrotta l’Aurelia bis nel Comune di Taggia in direzione della Francia.
Isolati i comuni di Castelvittorio e Pigna, i centri abitati Canneto nel Comune di Prelà, di Bussana Vecchia nel Comune di Sanremo, di Cengio nel Comune di Pontedassio e numerose sono le frane sulle strade comunali e sulla viabilità minore.
È stato ripristinato invece il collegamento per Montalto Ligure, in precedenza isolato. In provincia della Spezia è interrotta la strada comunale nel Comune di Levanto che si immette nella provinciale in località Sorlana e numerose le frane che hanno colpito il territorio.
In provincia di Savona si è verificata l’interruzione della SS1 Aurelia tra Andora e Laigueglia e tra Ceriale e Borghetto Santo Spirito, della strada provinciale 6 a monte dell’abitato di Villanova d’Albenga, della strada provinciale 13 tra Andora, Stellanello e Testico e l’interruzione della strada provinciale Allassio Testico.
Treno deragliato, resta bloccata linea per Francia 
Si prevedono tempi lunghi per intervenire sulla frana che ha fatto deragliare un treno ieri a Andora e di fatto troncato il collegamento ferroviario con la Francia. «Adesso non possiamo intervenire - ha detto il sindaco di Andora Franco Floris - perché l’intera area è sotto sequestro ma le verifiche geologiche saranno fondamentali anche per capire come fare a fermare la frana e a proteggere la linea ferroviaria. Temo però che i tempi saranno lunghi».

Ancora una frane nll’Imperiese 
Ancora una frana sull’Aurelia nell’imperiese dove continua a piovere. Stamattina, verso le 8 sull’Aurelia, tra Bordighera e Ospedaletti, è smottata una gran quantità di terre e roccia. La statale è stata chiusa e il traffico deviato sull’autostrada. Sul posto sono presenti vigili del fuoco e polizia municipale. Aurelia ancora chiusa anche a Sanremo per il pericolo frane. Chiusa la Statale anche a Borghetto Vara, nello spezzino, per un grosso movimento franoso.

Melgrati chiede pedaggi gratis in A10 dopo le frane 
Il capogruppo regionale di Forza Italia ed ex sindaco di Alassio Marco Melgrati in una lettera indirizzata al presidente della Provincia e vice presidente di Autofiori Angelo Vaccarezza e al presidente della Regione Liguria Claudio Burlando chiede che date le numerose frane che interrompono l’Aurelia l’autostrada dei Fiori sia provvisoriamente gratuita.


Smaltimento armi chimiche: si scoprono alti rischi. La BBC: i gas rimarranno a Gioia Tauro per venti giorni

Smaltimento armi chimiche: si scoprono alti rischi. La BBC: i gas rimarranno a Gioia Tauro per venti giorni




di Gabriele Bonafede
Si va scoprendo uno scenario alquanto pericoloso riguardo allo smaltimento delle armi chimiche provenienti dalla Siria e dirette al porto di Gioia Tauro in Calabria a poche decine di miglia dall’area di Messina in Sicilia. Le novità non sono per niente confortanti, nonostante le generali assicurazioni del governo italiano, la diffusione di maggiori informazioni da Palazzo Chigi e la convocazione, finalmente, dei Sindaci interessati per informarli sui dettagli operativi.Gioiatauro_seaport_da wikipedia
Il quadro, già allarmante, ci sembra peggiorato.
Innanzitutto sui tempi. In un servizio firmato BBC(che pubblichiamo), ancora pochissimo conosciuto e visualizzato da solo due utenti fino a stamattina, si evince (al minuto 1.36) checi vorranno dieci giorni perché la Cape Ray attraversi l’Atlantico e altri dieci per raggiungere il punto di trasbordo, e cioè l’area di Gioia Tauro. La nave fino a due giorni fa non aveva ancora ricevuto l’ordine di partire, come si vede nel servizio dell’autorevole organo d’informazione inglese. Se ne deduce che dall’attracco a Gioia Tauro del cargo danese, atteso per queste ore, all’arrivo della Cape Ray passeranno circa venti giorni. Si tratta dunque di quasi tre settimane in cui almeno 560 tonnellate di orribili gas vescicanti e del famigerato gas sarin rimarranno in una nave attraccata nel porto calabrese in periodo invernale.
Ci sono poi le quantità. Non si tratta di 560 tonnellate ma molte di più: la BBC parla di 700 tonnellateE questo sarebbe solo il primo di almeno due smaltimenti che, a quanto pare, si svolgerebbero tutti in Italia, almeno per il trasbordo, e nelle acque internazionali del Mediterraneo, per il trattamento chimico.
Ecco il video della BBC:

Ancora più allarmanti sono le notizie pubblicate un paio di giorni fa su Tiscali in questo articolo di Marco Mostallino:http://notizie.tiscali.it/articoli/esteri/14/01/14/armi_chimiche_siriane.html. Si parla di trasbordo pericoloso, operazione da allarme rosso, di una quantità che va da 700 a 1300 tonnellate, e soprattutto  di una nave, la Cape Ray, che è vecchia di quasi quarant’anni e non ha il doppio scafo, con il rischio di disperdere in mare tonnellate di veleni (principalmente iprite e gas sarin) in caso di falla. Inoltre, l’articolo informa sull’impossibilità a eseguire il lavoro con il mare agitato.
Cape RayPer vedere quali sono le caratteristiche generali della Cape Ray, consigliamo di visitare il sito tedesco “Navysite”http://navysite.de/akr/akr9679.htm(in inglese). È una nave (nella foto), costruita dalla giapponese Kawasaki, di quasi 200 metri di lunghezza per 32 di larghezza, con una stazza di 35350 tonnellate e un pescaggio di 9,75 metri (altri riportano oltre 10 metri). Dovrebbe ormeggiare in una banchina di Gioia Tauro lunga 3.145 metri e con un pescaggio medio di 15,5 metri.
Renato Bellofiore sindaco di Gioia Tauro_p
Il Sindaco di Gioia Tauro Renato Bellofiore: “È gravissimo, forse il ministro Bonino non sa cos’è la democrazia. E’ la solita scelta calata dall’alto. Siamo considerati una popolazione di serie B. Tra l’altro, qui non c’è un ospedale attrezzato”
In una nota pubblicata da vari organi di informazione trai quali Adnkronos, palazzo Chigi spiega che “Il carico da trasbordare da nave e nave senza sbarco a terra e senza stoccaggio è costituito da circa 60 contenitori da 20 piedi contenenti merci pericolose appartenenti alla classe 6.1 (materie tossiche), classificazione in base al codice internazionale relativo al trasporto di merci pericolose adottato dall’Organizzazione marittima internazionale. Si tratta quindi di materiale appartenente alla medesima classe 6.1 di materia tossiche trattate in via ordinaria nel porto di Gioia Tauro”.
Inutile dire che il trasbordo è comunque molto pericoloso aldilà della classificazione perché le conseguenze di un incidente con dispersione di una siffatta quantità e concentrazione di iprite e sarin sono tali da non volerle nemmeno immaginare.  
Inoltre, Palazzo Chigi nella stessa nota, confida sul volume di movimenti annuali di sostanze della stessa classe di pericolosità. Sarebbero circa 29.000 quelle movimentate a Gioia Tauro nel 2013. Attenzione, il “trucco” (o l’errore di valutazione) c’è ed anche doppio. Innanzitutto circa 29.000 tonnellate in un anno rappresentano una media di circa 80 tonnellate al giorno. E qui si parla di almeno 560 tonnellate: in quanti giorni verranno smaltite? Sicuramente non si tratta di una situazione “ordinaria” come affermato da Palazzo Chigi.  Su alcuni quotidiani si è affermato che l’operazione di trasbordo a Gioia Tauro durerà 24-48 ore.
È evidente che i tempi stimati non convincono del tutto rispetto alle quantità e il grado di pericolosità (e dunque di lentezza o “velocità”) dell’operazione.
Foto tratta da www.formiche.net
Foto tratta da www.formiche.net
Inoltre, cosa ancora più rilevante, delle 29.000 tonnellate di liquidi altrettanto pericolosi, quelle trasbordate da nave a nave a Gioia Tauro sono state solo 817 per l’intero 2013 (dai dati diffusi dallo stesso Palazzo Chigi). Il porto di Gioia Tauro si troverebbe dunque in una situazione di pericolosità eccezionale per un certo periodo, visto che questo imminente carico di veleni e gas equivale all’intero movimento di un anno considerando insieme tipo di movimento, classe di pericolosità e condizioni operative.
In sostanza, sembra che in due giorni Gioia Tauro debba smaltire un carico di sostanze pericolose che di solito smaltisce (da nave a nave) in un anno intero o quasi. Possibile? Mantenendo sufficienti e “ordinari” standard di sicurezza? Non lo sappiamo, ma il dubbio rimane. Se non altro, c’è una straordinaria concentrazione di lavoro dello stesso grado di pericolosità che dovrebbe indurre a prendere misure di sicurezza eccezionali, accoppiato a una straordinaria concentrazione di grandi volumi di gas micidiali.
Effetti dell'irpite su un soldato della prima guerra mondiale
Effetti dell’iprite su un soldato della prima guerra mondiale
Va detto che le nostre deduzioni e considerazioni non sono quelle, sicuramente più affidabili, di un ingegnere specializzato nel settore.  Le pubblichiamo perché si faccia luce sul caso in maniera più dettagliata, visto che quantità, volumi di movimenti annuali, tempi e ordini di pericolosità non ci sembrano al momento del tutto convincenti e andrebbero maggiormente spiegati insieme a ciò che comporta, soprattutto per la popolazione dell’area, un’eventuale situazione di straordinarietà ed emergenza.