giovedì 9 ottobre 2014

VERTENZA DEI SORVEGLIANTI IDRAULICI CALABRESI

LETTERA APERTA AL PREMIER RENZI e per conoscenza ad ERASMO D'ANGELIS
#‎Italiasicura‬ - Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche - Presidenza del Consiglio dei Ministri /

IN MERITO ALLA VERTENZA SORVEGLIANZA IDRAULICA IN CALABRIA

 

LETTERA APERTA AL PREMIER MATTEO RENZI

 


Gentile Presidente, non avrei mai pensato di doverle scrivere per porre alla sua attenzione una grave discriminazione e ingiustizia che in questi mesi , a causa della mala politica regionale, si sta consumando in calabria.
Parlo del servizio regionale di sorveglianza idraulica , un servizio di cui ogni regione d'italia dopo le stragi di Sarno e Soverato deve essere munita e finanziare nell'ambito dei propri ordinari stanziamenti del bilancio regionale.... caro Presidente ad oggi 300 lavoratori di questo servizio pubblico, regolarmente assunti con selezione pubblica, si trovano ormai da maggio senza stipendio e con un servizio pubblico essenziale ininterrompibile per legge in stato di agitazione mettendo dunque a rischio la famosa e tanto acclarata attività di prevenzione e monitoraggio del territorio al fine di evitare e prevenire il rischio idrogeologico che, in questo ultimo decennio è stato protagonista nel nostro paese di morte e distruzione.... saremmo lieti noi lavoratori di un suo intervento urgente ed immediato.....un lavoratore del Servizio Regionale di Monitoraggio Idrografico...Grazie

p.s.
Parte ‪#‎italiasicura‬ progetto del Governo per il dissesto idrogeologico. In Calabria però la Sorveglianza Idraulica che opera per la prevenzione del rischio idrogeologico non viene retribuita regolarmente e gli addetti a tale servizio non possono svolgere il proprio dovere.

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  #Italiasicura http://youtu.be/y4GCxcpu1co

 #italiasicura http://youtu.be/0Mq9TnS53Qs

 #italiasicura https://www.youtube.com/watch?v=6dikU4ayTUE













SERVIZIO DI SORVEGLIANZA E MONITORAGGIO
DELLA RETE IDROGRAFICA DELLA CALABRIA
Secondo un rapporto Ance-Cresme, una scuola su dieci è a potenziale rischio: 6.400 edifici scolastici, sui 64.800 totali presenti in Italia, sorge infatti in un’area a rischio frana o alluvione. Lo stesso discorso vale per gli ospedali: 550 strutture si trovano in una zona a rischio. Ma non siamo sicuri neanche nei luoghi di lavoro: sono 46.000 le industrie che si trovano in territori a rischio idrogeologico e se contiamo anche gli uffici, i negozi e le altre attività saliamo a 460.000. Secondo Legambiente, il costo complessivo dei danni provocati in Italia da, frane e alluvioni dal 1994 a oggi è di 242,5 miliardi di euro, circa 3,5 miliardi l’anno.
Secondo la Coldiretti a causa delle frane e delle alluvioni, sono morte oltre 4.000 persone dal 1960 ad oggi. Con i cambiamenti climatici, sottolinea sempre la Coldiretti, è sempre più urgente investire nella prevenzione.
-       costo per la ricostruzione di un chilometro quadrato di area colpita: € 130 milioni;
-       costo medio della ricostruzione di un singolo comune: € 800 milioni;
-       costo medio per abitante residente nell’area colpita: € 520 mila;
-       costi dei  disastri ambientali tra il 1968 e il 2003 oscillano sui 146 miliardi di euro.
Tutto questo senza considerare i costi in termini di vite umane e il patrimonio culturale che viene distrutto.
Nella classifica delle regioni a maggior rischio idrogeologico, con il 100% dei comuni esposti, in cima troviamo la Calabria.
In Calabria il Servizio di Sorveglianza e Monitoraggio della Rete Idrografica Regionale, definito un servizio pubblico essenziale, è affidato alla nuova Azienda Calabria Verde, azienda costituita da 8.000 dipendenti (circa) tutti regolarmente pagati “tranne” i 287 lavoratori che svolgono questo prezioso e fondamentale servizio di prevenzione. Prevenzione che avrebbe potuto salvare la vita ai 13 morti nell’alluvione di Soverato a Settembre del 2000 o salvare le vite ad altre 4 persone morte nell’alluvione di Vibo Valentia del 2006 senza calcolare i soldi spesi per “riparare” i danni causati dalle alluvioni che ogni anno colpiscono la nostra Regione.
Ad oggi i lavoratori del servizio vantano 4 mensilità non corrisposte oltre all’indennità chilometrica da aprile a tutt’oggi e alla mancata copertura economica fino al 31/12/2014. Ovviamente parliamo di “dipendenti” regolarmente assunti attraverso una selezione pubblica  nel dicembre 2010 e passati (dal 1 aprile 2014) ad un contratto full-time attraverso la legge Regionale n. 25 del 16 maggio 2013, peccato che qualcuno si sia “dimenticato” di controllare che ci fosse la copertura finanziaria.
Nonostante tutto i lavoratori, con grande senso di responsabilità e di abnegazione, continuano a mantenere vivo il servizio (che per legge non può essere interrotto) “anticipando” di tasca propria, grazie all’aiuto di genitori, parenti e amici, le spese per effettuare le perlustrazioni con le proprie auto (non avendo l’Azienda fornito, per come previsto, le auto di servizio).
E pensare che il servizio attraverso le sanzioni in materia ambientale (discariche abusive, scarichi, cave, prelievo inerti ecc.) potrebbe portare nelle casse Regionali, secondo una stima dell’Autorità di Bacino, una somma pari a 20.000.000,00 di Euro, somma da investire nella prevenzioni dei disastri oltre a dare un contributo fondamentale nel mantenere puliti i torrenti ed evitare cosi l’inquinamento marino che è diventato oramai, purtroppo, una caratteristica della nostra regione.
Ormai in preda alla disperazione (qualcuno di noi ha perso casa!!!) ci siamo rivolti alla politica “TUTTA” maggioranza e minoranza, ai sindacati (tutti collusi tranne il delegato UGL Gianluca Persico!!!), al prefetto di Catanzaro, abbiamo manifestato pubblicamente, ci siamo incatenati ma….NULLA!!! Soltanto promesse e pacche sulle spalle che non sfamano di certo le nostre famiglie.
Chiediamo un vostro aiuto affinché qualcuno finalmente si assuma le proprie responsabilità prima che accada l’ennesima e inevitabile tragedia.




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